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Arrivano le linee guida sulla sicurezza nella ricerca: novità per i ricercatori italiani

È in arrivo un importante sviluppo per il mondo della ricerca in Italia: sono in fase di elaborazione le nuove linee guida sulla sicurezza nella ricerca. Queste misure rappresentano un’opportunità cruciale per i ricercatori, poiché li aiuteranno a valutare i rischi legati ai loro progetti e a predisporre adeguate misure di mitigazione. Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari e coordinatore del gruppo di lavoro istituito dal Ministero dell’Università e della Ricerca , ha dichiarato all’ANSA l’importanza di queste linee guida, evidenziando la necessità di adottare una serie di precauzioni.

Raccomandazioni dalla Commissione europea

A maggio scorso, la Commissione europea ha emesso una raccomandazione fondamentale, invitando i ricercatori a considerare seriamente i rischi associati alle loro attività. Questo ha spinto il Mur a lanciare un percorso condiviso con la Conferenza dei rettori delle università italiane e la Consulta dei presidenti degli enti pubblici di ricerca . Il loro obiettivo è definire un modello nazionale di sicurezza e integrità nella ricerca. A tal fine, è stato distribuito un questionario tra i ricercatori e si sono svolti due workshop preliminari focalizzati sul tema. Questi incontri hanno preceduto una Conferenza nazionale tenutasi a Bari nel mese di dicembre, dove sono stati discussi i principali punti di interesse.

Il percorso intrapreso dal Mur si concluderà con la valutazione delle linee guida prevista per fine gennaio da parte di un comitato interministeriale. Successivamente, gli abitanti del mondo accademico potranno accedere a queste nuove norme che mirano a garantire un ambiente di ricerca più sicuro e responsabile.

Un approccio consapevole alla sicurezza

Francesco Cupertino ha chiarito che l’intento delle nuove linee guida non è quello di imporre restrizioni, ma piuttosto di fornire strumenti utili agli atenei e ai centri di ricerca. È fondamentale ricercare un equilibrio tra la libertà di esplorazione scientifica e la necessità di tutelare l’integrità dei progetti. “Le linee guida sono attese dalla comunità scientifica internazionale e non temute,” ha affermato il rettore. Trovare un punto di equilibrio tra libertà scientifica e protezione del valore della ricerca è un compito difficile, ma necessario. L’obiettivo è continuare con le attività di ricerca rispettando delle regole che aumentino la consapevolezza dei rischi.

L’alternativa a questi strumenti di protezione sarebbe lasciare il ricercatore privo di supporto. È essenziale fornire informazioni che consentano ai professionisti di comprendere i rischi connessi alle loro indagini, un aspetto spesso trascurato nella pratica quotidiana.

Distinzione tra linee guida e ddl sicurezza

Un ulteriore punto sollevato dal rettore riguarda le possibili polemiche legate al Ddl sicurezza e, in particolare, all’articolo 31 di tale provvedimento. Cupertino ha sottolineato l’importanza di non confondere i questioni: “In situazioni di particolare complessità, il dialogo tra le istituzioni, regolato da normative specifiche, offre un’ulteriore opportunità.” Le problematiche connesse alla sicurezza nazionale sono da considerarsi episodiche nel contesto universitario e non devono influenzare l’attuazione delle linee guida sulla sicurezza nella ricerca.

Con l’implementazione di queste linee guida, il Mur intende migliorare il contesto di ricerca in Italia e garantire che i ricercatori possano operare in un ambiente sicuro e regolarmente monitorato. Le aspettative della comunità scientifica sono alte e l’attesa per queste nuove norme potrebbe segnare un passo significativo verso un futuro più consapevole e responsabile per la ricerca accademica italiana.

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