Entrano in vigore i divieti dell’AI Act: novità importanti per l’intelligenza artificiale
Dal 2 febbraio 2025, l’Unione Europea applicherà i divieti previsti dalla legge che regola l’intelligenza artificiale, la prima normativa di questo tipo a livello globale. Questa innovativa misura legislativa stabilisce norme rigorose riguardo allo sviluppo, all’immissione sul mercato e all’impiego dei sistemi di IA. Le prime disposizioni dell’AI Act diventeranno operative sei mesi dopo il suo avvio ufficiale.
Un approccio rigoroso alla sicurezza
La legge si distingue per un approccio fondato sul rischio, introducendo divieti per diverse pratiche di IA che possono risultare inaccettabili per la sicurezza e i diritti fondamentali delle persone. Tra i divieti più significativi vi sono i sistemi di categorizzazione biometrica che impiegano dati personali sensibili come le convinzioni politiche o religiose, l’orientamento sessuale, e la razza. È inoltre vietata la raccolta indiscriminata di immagini del volto sui social media o attraverso filmati di telecamere a circuito chiuso, azioni che mirano a costruire database di riconoscimento facciale.
Altre restrizioni includono il riconoscimento delle emozioni in contesti lavorativi e scolastici, il social scoring – ossia la valutazione del comportamento sociale degli individui – e la polizia predittiva. Quest’ultima è stata criticata per basarsi esclusivamente su profili delle persone, senza alcuna prova tangibile di reati. Non meno preoccupanti sono pratiche come lo sfruttamento delle vulnerabilità legate a età, disabilità o situazione economica. Ci sono poi divieti sull’impiego di tecniche subliminali, destinate a manipolare le scelte delle persone.
Nuove limitazioni per le forze dell’ordine
Le modifiche introdotte dalla legge estendono le restrizioni anche ai sistemi di identificazione biometrica in tempo reale. Le forze dell’ordine non potranno più utilizzare il riconoscimento facciale in luoghi pubblici, eccetto in situazioni specifiche chiaramente definite. L’uso dell’identificazione da remoto sarà autorizzato solamente a condizione che vengano rispettate garanzie rigorose, come limitazioni temporali e spaziali, e che ci sia un’approvazione da parte di autorità giudiziarie o amministrative.
Le circostanze in cui è possibile impiegare questo tipo di tecnologia includono la ricerca di individui scomparsi o misure di prevenzione contro potenziali attacchi terroristici. Tutto ciò non si applica, però, all’utilizzo di sistemi per l’analisi post-evento, considerato ad alto rischio. Per accedere a tali sistemi, sarà necessaria una convalida legata a un reato specifico.
Linee guida in arrivo per l’effettiva attuazione
Nel mese di novembre dello scorso anno, la Commissione Europea aveva già avviato una consultazione per discutere i divieti proposti nell’AI Act, con l’intento di redigere linee guida pratiche per la loro attuazione. Queste indicazioni, attese a breve, contribuiranno a chiarire l’applicazione di queste regole, garantendo una transizione agevole verso un utilizzo più responsabile e sicuro dell’intelligenza artificiale in Europa.
Con l’entrata in vigore di questa legge, l’Unione Europea si pone all’avanguardia nella regolazione delle tecnologie emergenti, impegnandosi a proteggere i diritti umani e la sicurezza dei cittadini.