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Equalize a rischio: colpo grosso per gli haters (questa volta potresti essere controllato anche tu)

Banca a rischio così i nomi dei suoi clienti: ecco cosa sta succedendo in questo periodo, cambia tutto. i dettagli della vicenda

Un’operazione hacker di grande portata ha scosso l’Italia, portando alla luce un mondo di intrighi e violazioni di dati che coinvolgono nomi noti e istituzioni di prestigio. I funzionari e le agenzie investigative sono al lavoro per ristabilire la sicurezza e raccogliere i tasselli di un puzzle complesso. Dalla cassaforte di dossier rubati a contatti con i servizi segreti, il quadro di questa vicenda è intrigante e ricco di colpi di scena.

A Milano, gli hacker di Equalize Srl sembravano avere un piano ben definito e una notevole arroganza. «Con i report che abbiamo noi possiamo sputtanare tutta l’Italia», si sarebbero vantati, secondo quanto si apprende dalle indagini. La loro activity non si limitava a semplici attacchi, ma a una vera e propria campagna di raccolta dati, con circa 800 mila fascicoli rubati che sollevano interrogativi profondi sulla sicurezza delle informazioni nel nostro Paese. Tra i loro obiettivi ci sarebbe stata anche la clonazione di un’email del presidente Sergio Mattarella. Questo rende tutto ancora più serio e devastante, dato il contesto istituzionale di riferimento. Ma i guai non finiscono qui. L’indagine ha rivelato come la banda avesse legami con ambienti mafiosi, creando ulteriori preoccupazioni tra le forze di sicurezza nazionali. Inoltre, la creazione di un sistema di schedatura per “colore” delle persone ha generato allarmi ancora maggiori, rivelando un metodo inquietante di catalogazione che abbraccia figure di alto profilo come il presidente del Senato Ignazio La Russa e il politico Matteo Renzi. Le indagini stanno valutando i rischi legati a questo sistema di identificazione.

L’inchiesta che scuote Milano

L’operazione investigativa, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha portato all’arresto di numerosi individui. Tra di loro spiccano nomi come quello di Carmine Gallo, ex poliziotto e amministratore delegato della Equalize. Gli arresti domiciliari riguardano anche altri membri dell’organizzazione, tra cui Nunzio Calamucci, Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli, tutti legati alla società di sicurezza. Inoltre, si indaga su figure note del panorama milanese, come il presidente della Fondazione Fiera Milano e il finanziere Matteo Arpe. Persone del calibro di Letizia Moratti, eurodeputata di Forza Italia, e il famoso cantante Alex Britti sono state vittime di ispezioni e dossieraggi. L’essenza di queste violazioni mette in evidenza le lacune della sicurezza informatica e la vulnerabilità di figure pubbliche. Non solo figure politiche, ma anche imprenditori e giornalisti sono nel mirino di questa operazione, la cui escalation sembra davvero spirale. Il coinvolgimento di nomi così importanti sottolinea la gravità della situazione.

Svela il mistero dello Sdi

Ma cosa c’è dietro acronimi come Sdi? Il Sistema d’Indagine informatico è una banca dati cruciale per la polizia italiana. Creato nel 1981, questo archivio digitale raccoglie curiosità e dati giudiziari su soggetti di particolare interesse. In pratica, è stato concepito per garantire la sicurezza e il controllo del territorio. Naturalmente, l’accesso a questo tipo di informazioni è limitato agli ufficiali di polizia e agenti autorizzati, richiedendo sempre una giustificazione per ogni accesso. Tuttavia, gli hacker della Equalize sono riusciti ad eludere questo muro di protezione, infettando i server del Viminale con un trojan che ha stravolto la sicurezza. In questo caso, il trojan, un tipo di malware, ha consentito loro di intercettare dati e comunicazioni in modo furtivo e probabilmente senza scrupoli. Le conseguenze di questa violazione sono enormi poiché gli hacker potrebbero essere riusciti ad accedere persino a contenuti sensibili dai telefoni esaminati durante le indagini.

hater colpo grosso
colpo grosso per queste banche- blogamico.it

Il mercato oscuro delle copie forensi

L’hacker Calamucci ha poi accennato a possibili mercati non autorizzati per le copie forensi dei telefoni cellulari. Questi cloni digitali contengono dati sensibili e le loro applicazioni in ambito legale sono molto complesse. Chi si occupa di queste pratiche opera all’interno di rigidi parametri legali. È in questo contesto che Calamucci cita un suo contatto, “Checco”, che lavora con le analisi forensi. È inquietante sapere che in un territorio già controverso come quello della sicurezza informatica ci possa essere scambio di informazioni con professionisti del settore. La menzione di società come Tre14 Srl, che collabora con il procuratore di Milano nella gestione delle copie forensi, solleva ulteriori interrogativi. Questo scambio di carte e comunicazioni tra privati e autorità lascia aperto un varco su questioni di trasparenza e legalità.

Intrighi e traffici con i servizi segreti

All’interno di tutta questa faccenda, i legami tra i membri di Equalize e i servizi segreti si sono rivelati allarmanti. Gallo è al centro di indagini sui suoi contatti con diversi operatori dei servizi, mentre Calamucci, con apparente nonchalance, sembra vantarsi della rete di clienti di alto profilo che vanta. Tali relazioni spingono a riflettere sulla differenza tra servizi segreti leali e quelli “deviati”, dal momento che non tutti i collegamenti possono sembrare rassicuranti. Le dichiarazioni di Calamucci suggeriscono che ci sia un’interconnessione molto più profonda che proietta l’ombra della malavita sui servizi ufficiali. Non resta che attendere ulteriori sviluppi, mentre le autorità tentano di riportare ordine e sicurezza in un contesto davvero complesso e sfuggente.

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