In occasione del Festival di Sanremo 2025, Flavio Briatore ha espresso le sue considerazioni sulla posizione assunta da alcuni artisti nei confronti del governo, e in particolare della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Attraverso un video condiviso su Instagram, il noto imprenditore ha parlato di come alcuni cantanti, per cercare visibilità, ricorrano a dichiarazioni contro il governo e a critiche nei confronti della premier, ritenendoli privi di fondamento e gravemente inopportuni.
Durante l’anno, il Festival di Sanremo ha sempre attirato l’attenzione non solo per la musica, ma anche per le posizioni politiche espresse da alcuni artisti. Briatore, riferendosi a questa tendenza, sottolinea come diversi cantanti abbiano preso la parola per criticare l’operato della Meloni, facendo così leva sulla loro visibilità per attirare l’attenzione. “Per me sono dei poveracci”, afferma Briatore, stigmatizzando un comportamento che giudica non consono al contesto del festival. La politica, secondo lui, non dovrebbe intrecciarsi con la manifestazione musicale.
Un caso emblematico è rappresentato da Elodie, che durante una delle conferenze stampa del festival ha risposto a una domanda su un eventuale voto per Giorgia Meloni con una risposta decisa: “Nemmeno se mi tagliassero la mano.” Questa affermazione ha scatenato un dibattito acceso sulla funzione del Festival della Canzone Italiana come palcoscenico di opinioni politiche.
Briatore ha colto l’occasione per difendere il governo di Meloni, evidenziando i risultati ottenuti a livello internazionale. “La nostra premier sta facendo un lavoro incredibile, e la sua reputazione all’estero è altissima,” ha detto. L’imprenditore ha voluto ribadire che l’Italia non ha mai avuto un primo ministro con una reputazione così positiva a livello globale. La sua opinione è che i cantanti dovrebbero considerare le implicazioni di ciò che affermano, piuttosto che cercare visibilità attraverso polemiche inutili.
Secondo Briatore, l’approccio di alcuni artisti è puramente strumentale e si riduce a “sparare” contro il governo per farsi notare. Questa dinamica, a suo avviso, riduce i loro messaggi a semplici provocazioni, privandoli della sostanza necessaria a sostenere un reale dibattito politico e culturale.
Il Festival di Sanremo rappresenta un momento di attenzione collettiva, e le affermazioni fatte in questo contesto hanno il potere di influenzare l’opinione pubblica. Tuttavia, Briatore si interroga su quanto queste provocazioni siano valorizzate effettivamente dal pubblico. “Questi artisti mi fanno ridere, sono dei poverini e finisce lì. Ciao ragazzi – conclude Briatore – e viva il primo ministro.” La sua dichiarazione evidenzia non solo il disprezzo nei confronti di chi cerca la polemica, ma anche il sostegno a un governo in carica che, secondo lui, sta rappresentando l’Italia al meglio.
In sintesi, la critica di Briatore non si limita a una semplice condanna delle affermazioni dei cantanti, ma si allarga a una riflessione più ampia sul rapporto tra l’arte e la politica nel contesto di eventi pubblici come il Festival di Sanremo.