La cultura musicale italiana piange la scomparsa di Gianni Pettenati, il leggendario interprete di “Bandiera gialla”, il brano che ha segnato un’epoca nella musica leggera. È deceduto all’età di 79 anni nella sua abitazione di Albenga, in provincia di Savona. L’annuncio della sua morte è stato diffuso via social dalla figlia Maria Laura, che ha condiviso con commozione il ricordo del padre, avvolto dall’affetto dei suoi cari e del suo amato gatto Cipria. Personaggio amato nel panorama musicale, Pettenati lascia un’eredità profondamente radicata nella memoria collettiva italiana.
Gianni Pettenati nasce a Piacenza il 29 ottobre 1945 e fa il suo ingresso nel mondo della musica nel 1965, quando conquista il Festival di Bellaria. Con il gruppo giovanile degli Juniors, incide il suo primo 45 giri l’anno successivo, una cover della celebre canzone di Bob Dylan “Like a Rolling Stone”. Questo brano, intitolato “Come una pietra che rotola”, segna l’inizio di una carriera fiorente. Nel 1966, Pettenati pubblica “Bandiera gialla”, una versione italiana di “The pied piper”, che diventa il suo cavallo di battaglia e un inno degli anni ’60. Il brano, interpretato anche da Patty Pravo in un’uscita successiva, diventa un evergreen, frequentemente suonato nei karaoke e nelle feste di revival.
Il percorso artistico di Pettenati è costellato di hit di grande successo e partecipazioni a eventi di prestigio. Dopo “Bandiera gialla”, il cantante collabora nuovamente con gli Juniors per il brano “Il superuomo”, una cover di “Sunshine superman” di Donovan. La sua musicalità lo porta a esibirsi in diverse manifestazioni, tra cui il Festival di Sanremo nel 1967 con “La rivoluzione”, “Io credo in te” al festival Un disco per l’estate e “Un cavallo e una testa” al Cantagiro, brano firmato da Paolo Conte. Conquista le platee con “Caldo caldo”, “Cin cin” e “I tuoi capricci”, stabilendo un legame solido con il pubblico, che apprezza non solo le sue canzoni, ma anche la sua presenza scenica.
Oltre a brillare come cantante, Pettenati emerge anche come critico musicale e autore. Pubblica diverse opere che raccontano la storia della musica leggera italiana. Tra i suoi libri di maggiore successo ci sono “Quelli eran giorni – 30 anni di canzoni italiane” e “Mina come sono”. Il suo amore per la musica non si limita all’aspetto performativo, ma si espande nel desiderio di condividere e documentare la cultura musicale italiana, offrendo ai lettori un’analisi approfondita e riflessioni sul passato e il presente del panorama musicale.
Nel 2019, Pettenati riceve la legge Bacchelli, un riconoscimento che prevede un sostegno economico a favore di cittadini illustri che, nonostante i meriti conquistati, vivono in situazioni di necessità. Questa legge rappresenta un modo per omaggiare artisti che hanno contribuito in modo significativo alla cultura e all’arte del nostro paese. Pettenati, alla luce della sua carriera e della sua influenza nel settore, merita questo riconoscimento che evidenzia l’importanza di sostenere i talenti nostrani, anche in momenti difficili.
La scomparsa di Gianni Pettenati segna un triste capitolo nella storia della musica leggera italiana, ma il suo lascito rimarrà vivo nei cuori e nelle menti di chi ha cantato e ballato sulle note dei suoi successi.