Guida Michelin 2025: 393 ristoranti premiati in Italia, ecco la Regione migliore di sempre
Guida Michelin 2025, ecco qual è la Regione più premiata di sempre in Italia: rimarrai senza fiato, i dettagli
La presentazione dell’attesissima 70esima edizione della Guida Michelin ha riscaldato gli animi dei buongustai italiani. Il 5 novembre, infatti, al Teatro Pavarotti di Modena si è svolta un’importante cerimonia che ha messo in luce il talento culinario del nostro Paese. Con un numero di ristoranti premiati che fa invidia a tutto il mondo, l’Italia si conferma tra i leader incontestati della gastronomia globale, collocandosi al terzo posto nella classifica mondiale degli stellati, subito dopo Francia e Giappone.
Nel cuore pulsante dell’Italia, 393 ristoranti hanno ricevuto le ambite stelle Michelin, un traguardo che dimostra la vivacità e la ricchezza della cucina nostrana. Durante l’evento si sono celebrati ben 14 ristoranti che si sono guadagnati tre stelle, il massimo riconoscimento. Al di sotto di questa esclusiva élite, 38 locali hanno ottenuto due stelle, mentre ben 341 ristoranti possono vantare una sola stella. La Lombardia primeggia con 61 ristoranti stellati, un risultato davvero notevole! Tra questi, troviamo 3 ristoranti con tre stelle, 7 con due stelle e 51 con una sola, a dimostrazione di una scena gastronomica vibrante e autorevole.
La Campania, con i suoi 50 locali stellati, e la Toscana, con 44, seguono a ruota, facendo segnare il passo al Piemonte e dimostrando che l’arte culinaria si esprime in modo unico anche in queste regioni. In un colpo di scena inaspettato, il Molise torna alla ribalta con l’assegnazione di una stella dopo 20 anni di assenza. Questo è un chiaro segnale che anche le piccole realtà possono brillare nel firmamento gastronomico, portando con sé storie e tradizioni culinarie preziose. Dunque, l’Italia si conferma una nazione ricca di tappe gastronomiche che raccontano molto di più di un piatto, ma l’intera sua cultura.
Novità gourmet e riconferme: la magia delle stelle Michelin
Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle Guide Michelin, ha descritto la selezione del 2025 come un portafoglio di meraviglie culinarie. Con le sue 393 stelle, la guida rappresenta un’istantanea dell’eccellenza culinaria italiana, ricca di tradizioni, innovazioni e contaminazioni. Non si può non sottolineare che ci sono state 36 novità che si sono unite al firmamento gastronomico, segno che il settore è in fermento e le esperienze culinarie si fanno sempre più emozionanti. Tra i ristoranti che hanno fatto il grande salto al livello delle tre stelle, spicca il ristorante Casa Perbellini – 12 Apostoli situato a Verona, il che è davvero incredibile per la città.
Ma non finisce qui. Il successo è condiviso da molte altre realtà, con alcune delle istituzioni culinarie più celebrate d’Italia confermando il loro status. Villa Crespi, Piazza Duomo e Osteria Francescana, solo per citarne alcuni, continuano a brillare come faro della gastronomia mondiale. A questi si aggiungono Enoteca Pinchiorri a Firenze e Le Calandre a Rubano. C’è anche grande fermento intorno alla Lombardia, che si distingue con il maggior numero di novità, segno che la regione offre sempre nuove esperienze gourmet pronte a stupire e affascinare i palati.
Uno sguardo alla sostenibilità: le stelle verdi e il futuro culinario
Un aspetto innovativo e degno di nota di quest’edizione della Guida Michelin è l’attenzione particolare riservata alle stelle verdi, segno dell’impegno verso la sostenibilità ambientale. Questo aspetto è sempre più essenziale oggi e 11 nuovi ristoranti hanno ottenuto questo riconoscimento, portando il totale degli esercizi in Italia con questo prestigioso emblema a 69. La crescita del numero di locali che si impegnano per un’alta cucina sostenibile è davvero incoraggiante e riflette la consapevolezza crescente delle tematiche ambientali nel mondo della ristorazione.
Un’attenzione particolare è dedicata alla valorizzazione delle risorse locali e alla promozione di pratiche serene e rispettose dell’ambiente. Ancora, l’assegnazione di questo riconoscimento a ristoranti che abbracciano la sostenibilità dimostra quanto la gastronomia italiana possa essere all’avanguardia anche in termini di responsabilità. La messa alla prova di tècniche innovative insieme ad un rispetto profondo per il territorio è ciò che i ristoratori di oggi cercano di raggiungere. Questo ci conduce a riflettere su come la cucina possa davvero essere una forma d’arte che, oltre a deliziare il palato, ci insegna e avvicina alla natura, alla tradizione e, perché no, anche al gusto del futuro.
La rinascita del Molise: una stella da ricordare
Un momento storico è quello vissuto dal Molise, che dopo due decenni di assenza riaccende la speranza della sua comunità gastronomica con l’assegnazione di una stella Michelin al ristorante Locanda Mammì. La chef Stefania Di Pasquo ha fatto rivivere la tradizione culinaria della sua terra, riuscendo a intraprendere un viaggio gastronomico che rievoca il passato con piatti rivisitati e contemporanei. La chef ha condiviso l’emozione di questo successo affermando che hanno lavorato duramente per raggiungere questo risultato. Riportare la stella a casa, nel Molise, è una gioia che si è attesa a lungo e sono soprattutto le radici e la storia locale a giocare un ruolo fondamentale.
La chef Di Pasquo ha parlato del suo impegno nel portare in tavola ciò che il territorio offre, puntando su ingredienti freschi e di stagione, alla ricerca delle ricette dimenticate da rimettere in gioco. Questo ritorno alle origini e il rispetto per il territorio sono quanto di più bello e toccante possa esistere, un vero e proprio manifesto dello spirito italiano. La ristorazione non è solo cibo, ma anche un modo per raccontare storie, per rinsaldare legami e per prendersi cura della propria eredità culinaria. Così, il Molise, con questo straordinario traguardo, può finalmente tornare a far sentire la sua voce nel panorama gastronomico nazionale e internazionale come merita.