I BAFTA 2025 hanno appena celebrato un evento da ricordare, con due film in particolare che hanno catturato l’attenzione del pubblico e della giuria. Conclave, un thriller politico che esplora le dinamiche di potere durante l’elezione di un nuovo papa, e The Brutalist, un’opera che affronta il tema dell’immigrazione, si sono distinti con quattro premi a testa. L’assegnazione di questi prestigiosi riconoscimenti evidenzia il talento e l’impegno di registi e attori, culminando in una serata che ha visto la partecipazione di numerosi volti noti del cinema.
Edward Berger ha ricevuto il premio come Miglior film per Conclave. Il regista ha colto l’occasione per riflettere sul lungo percorso di realizzazione del film, sottolineando che sono stati necessari ben sette anni per completare il progetto. Durante il suo discorso, Berger si è detto profondamente grato per la sceneggiatura di Peter Straughan, che ha saputo catturare le complessità e le sfide dell’elezione papale. Inoltre, ha omaggiato l’interpretazione di Ralph Fiennes, che ha portato in vita un personaggio ricco di sfumature. La narrativa del film, intrisa di intrighi e compromessi, ha colpito sia la giuria che il pubblico, contribuendo alla sua affermazione nei premi BAFTA.
Il film si è guadagnato l’attenzione per la sua unica capacità di mescolare tensione e profondità emotiva, rappresentando un capitolo cruciale della storia religiosa contemporanea. I riconoscimenti lasciati da Conclave dimostrano quanto sia rilevante il tema della leadership e delle scelte che comportano, rendendo il film non solo un’opera di intrattenimento, ma anche un punto di riflessione su questioni più ampie.
Anche The Brutalist, diretto da Brad Corby, ha riscosso un notevole successo, aggiudicandosi il premio per la Migliore regia. Quest’epopea sull’immigrazione si è distinta per la sua narrazione audace e toccante, che affronta il tema del viaggio e della ricerca di identità in un contesto globale sempre più complesso. Corby, attraverso la sua visione registica, ha saputo trasmettere le emozioni contrastanti di personaggi che si trovano a dover affrontare scelte difficili.
Il premio per il Miglior attore è andato ad Adrien Brody, il quale ha interpretato magistralmente un architetto ungherese che è sopravvissuto all’Olocausto. La sua performance intensa e autentica ha toccato le corde più profonde della sala, dimostrando l’impatto significativo che la narrativa del film ha avuto su chi ha assistito alla cerimonia. La pellicola, quindi, si afferma non solo come un racconto di immigrazione ma come una storia di resilienza e speranza.
Nonostante i pronostici favorevoli iniziali, Emilia Perez del regista francese Jacques Audiard si è fermato a due premi: Migliore attrice non protagonista, assegnato a Zoe Saldana, e Miglior film in lingua non inglese. La cerimonia ha inoltre riservato una sorpresa con la vittoria di Mikey Madison per la Migliore attrice, per la sua interpretazione nel film Anora. Una selezione molto diversificata che dimostra come diversi progetti meritino di essere riconosciuti.
Durante l’evento, svoltosi alla Royal Festival Hall di Londra e condotto da David Tennant, anche figure celebri come Demi Moore, Timothée Chalamet e Ariana Grande erano presenti, sebbene non abbiano ricevuto premi. In aggiunta, Kieran Culkin ha conquistato il premio per il Miglior attore non protagonista grazie al suo ruolo in A Real Pain, illuminando ulteriormente la serata.
Zoe Saldana ha dedicato il suo Bafta a suo nipote transgender, esprimendo il profondo amore e supporto per la comunità LGBTQ, un momento toccante in una serata ricca di emozioni e riconoscimenti. Jesse Eisenberg ha portato a casa il premio per la Migliore sceneggiatura originale, dimostrando che anche le parole possono avere un impatto duraturo.