INFORMATICA

Lo smartphone ci ascolta? A quanto pare sì e non solo quando lo usiamo

E se proprio il nostro smartphone fosse il peggior nemico della nostra privacy? Proprio lui sembra ascoltarci, persino quando non lo stiamo utilizzando.

In un’epoca in cui il concetto di privacy riceve sempre maggior attenzione, appare pressoché inevitabile interrogarsi in merito al ruolo che la tecnologia possa ricoprire in tale ambito. Da una parte si può rivelare una preziosa alleata, aiutandoci a schermare le nostre info (a patto ovviamente di esser un pizzico attenti), dall’altra può esser fonte di ulteriori insidie da cui difendersi.

Recentemente ha destato grande scalpore la notizie secondo cui il nostro smartphone ci ascolterebbe, persino quando non lo stiamo utilizzando. La funzione ha ovviamente motivazioni nobili, come quella di poter attivare i comandi vocali ma, ciò nonostante, apre le porte anche a potenziali abusi relativi alla raccolta dei dati personali degli utenti.

Trattandosi ovviamente di una funzionalità allo stato attuale non eliminabile, il fatto ci porta a riflettere seriamente su come dobbiamo esser noi i primissimi fautori per la tutela della nostra stessa privacy. Oggi capiremo come procedere.

Il nostro smartphone ci ascolta: è tempo di fermarlo!

La maggior parte degli smartphone dotati di sistema operativo Android, grazie ad alcune autorizzazioni abilitate di default da Google, ha la capacità di “ascoltare” le conversazioni ambientali.

Fortunatamente esiste un modo semplice e accessibile a tutti gli utenti per bloccare questa invasiva funzionalità.

Spiati dagli smartphone
Smartphone, come evitare che ci spiino (BlogAmico.it)

La procedura è presto detta. Accedendo alla sezione del profilo situata in alto a destra dello schermo nell’app Google si dovrà selezionare l’opzione “Account Google“. Da qui, occorrerà prima andare su “Dati e privacy“ e poi su “Attività web e app“. All’interno di questa area è possibile disattivare l’opzione denominata “Includi attività vocale e audio” selezionando “Interrompi salvataggio“. Adesso Google non potrà più ascoltare e salvare le conversazioni ambientali.

Cogliamo l’occasione per ricordarvi anche la cruciale importanza a tema privacy che riguarda le autorizzazioni concesse alle applicazioni installate sullo smartphone. È fondamentale infatti riflettere sempre bene in merito alla possibilità di dare accesso al microfono alle app, soprattutto quando a richiederlo sono app che, in teoria, non ne avrebbero stretta necessità, come ad esempio un’applicazione dedicata alla matematica.

Una volta che ci saremo adoperati in questi due passaggi potremo ritenerci, più o meno, al sicuro da orecchie indiscrete. Persino da quelle del nostro stesso smartphone. E certo questo non è dire poco!

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