Il brano di Tommy Cash intitolato ‘Espresso Macchiato’ rappresenterà l’Estonia all’imminente Eurovision Song Contest 2025, ma ha già sollevato discussioni e polemiche in vista dell’evento. Alcuni esperti dell’industria musicale si sono espressi sulla questione, con l’autore Eddy Anselmi, specialista dell’Eurovision, che cerca di calmare le acque. Secondo Anselmi, non ci sono motivi validi per escludere la canzone o per richiederne modifiche.
La scelta di utilizzare la parola “mafioso” nel testo ha suscitato interrogativi e critiche tra gli ascoltatori. Eddy Anselmi, nel suo intervento all’Adnkronos, ha provato a ridimensionare tali preoccupazioni. “La canzone non sembra offendere nessuno. Non più di quanto faccia Joe Pesci con i suoi personaggi italo-americani”, ha commentato, ribadendo che l’intenzione del brano non è quella di deridere l’Italia, ma piuttosto di mettere in luce uno stereotipo che molti conoscono attraverso i film. Anselmi ha tracciato un parallelo tra il dialetto presente nel brano, paragonandolo a quello degli italo-americani di Brooklyn, che spesso mixano italiano e spagnolo. Elementi come “por favore” e “bella” rimandano all’immaginario collettivo di pellicole come ‘Il Padrino‘, richiamando la cultura popolare e i suoi cliché.
Secondo Anselmi, la presenza della parola “mafioso” non è motivo sufficiente per alcuna censura, dal momento che termini come “mafia” sono entrati nel linguaggio internazionale e fanno parte del gergo comune. Ha infatti sottolineato che frasi come “crescendo” e “caffè” hanno origine italiana e sono comprese in tutto il mondo. “È stata una creazione nostra – ha spiegato – e ora è parte del lessico globale, così come altre parole straniere che hanno assunto significati ben definiti.”
La storia dell’Eurovision è costellata di polemiche legate ai testi delle canzoni, sia per riferimenti politici sia culturali. Anselmi ha citato alcuni episodi significativi avvenuti nel corso degli anni. Nel 2007, la cantante ucraina Verka Serduchka dovette cambiare il titolo del suo brano a causa delle lamentele russe sul ritornello “Lasha Tumbai“, che evocava tensioni geopolitiche. L’ente organizzatore dell’Eurovision, l’Ebu, imponeva modifiche per evitare di suscitare contestazioni, una prassi che ha avuto luogo in diversi casi, come quando l’Armenia presentò un brano sul genocidio armeno che portò a una modifica del titolo dopo le contestazioni da parte della Turchia.
Un altro episodio emblematico è quello della Georgia nel 2009, dove la canzone ‘We Don’t Wanna Put In‘ fu ritirata dalla competizione a causa di presunti riferimenti a Vladimir Putin. L’Ebu chiese cambiamenti nel testo ed, essendo la Georgia in disaccordo, decise di ritirarsi dall’Eurovision. Anche l’Israele di recente ha subito modifiche, con la canzone ‘October Rain‘ divenuta ‘Hurricane‘ per motivi considerati politicamente sensibili, dimostrando come il legame tra musica e geopolitica sia ancora molto attuale.
Con l’Eurovision Song Contest fissato per il prossimo mese, gli occhi sono puntati su ‘Espresso Macchiato’ e su come si comporterà nella gara. L’aria di polemica che avvolge la canzone potrebbe condizionare la sua ricezione da parte del pubblico e della giuria. Tuttavia, già dal passato si evince che la musica ha la potenzialità di superare le controversie, creando connessioni tra culture diverse. Eddy Anselmi ha sottolineato che la sua analisi di ‘Espresso Macchiato’ non implica alcun allarmismo e non potrebbe essere paragonata ai precedenti episodi di alta tensione geopolitica.
La presenza di stereotipi e riferimenti culturali nella musica è un elemento che rende il panorama dell’Eurovision attuale e vivace. Resta da vedere come questo brano, che per alcuni potrebbe essere controverso, verrà interpretato dai fan e dai competitor in scena a Basilea. Con la competizione che si avvicina, il pubblico si prepara a valutare e discutere sul significato e sull’impatto di queste performance.