Il Festival di Sanremo continua a sollevare polemiche e curiosità, e quest’anno la presenza del generale Roberto Vannacci ha acceso un dibattito. La sua partecipazione alla serata del 13 febbraio è stata annunciata dallo stesso Vannacci, suscitando domande e chiarimenti da parte degli organizzatori, dati i suoi recenti interventi pubblici e il suo ruolo politico.
Il 14 febbraio, per la serie ‘Martedì Letterari’, Roberto Vannacci sarà ospite al Casinò di Sanremo per presentare il suo libro. L’incontro è organizzato dall’associazione culturale Sanremo Incontra, la quale ha gestito anche l’invito per la sua partecipazione al Festival il giorno prima. Il direttore dell’Intrattenimento Day Time, Marcello Ciannamea, ha sottolineato che la Rai non ha invitato Vannacci e che questo incontro rappresenta una collaborazione di natura più culturale che esclusivamente legata al festival stesso.
Nelle recenti interviste, Vannacci ha sottolineato l’importanza di questa opportunità, descrivendola come una prima esperienza al Festival, che non aveva mai seguito in precedenza. Ha dichiarato di non avere mai partecipato a eventi simili, ma di essere entusiasta per la serata all’Ariston e per l’incontro programmato al Casinò.
Riguardo al suo abbigliamento per la serata di gala, Vannacci ha rivelato con una punta di ironia che stava pensando a un accappatoio, per poi precisare che il suo outfit sarà sobrio e senza fronzoli. “Niente brillantini né piume di struzzo,” ha affermato, lasciando intendere di voler evitare qualunque forma di esibizionismo. La sua attitudine, quindi, sarà in linea con il suo approccio: “Vado solo per godermi la manifestazione.”
Questa dichiarazione riflette un atteggiamento pragmatico, in contrasto con l’immagine che molti si aspettano da un evento come il Festival di Sanremo, noto per il suo glamour e per i suoi protagonisti scintillanti.
Se mai ci fosse l’opportunità di esibirsi sul palco dell’Ariston, Vannacci ha manifestato alcune preferenze musicali. Ha citato canzoni iconiche come “La chiamavano bocca di rosa” di Fabrizio De André, “L’Avvelenata” di Francesco Guccini e “Generale” di Francesco De Gregori. Queste scelte rivelano un affetto per la musica italiana classica e per testi che raccontano storie e sentimenti, in linea con il suo carattere e la sua formazione.
Le sue affermazioni e il modo di relazionarsi con l’evento hanno attratto l’attenzione tanto degli appassionati di musica quanto di quelli della politica, evidenziando come il confine tra cultura e attualità possa essere talvolta sottilissimo.
A poche ore dall’inizio della kermesse, l’interesse per Vannacci e il suo ruolo a Sanremo rimane vivo, con gli occhi puntati non solo sulle sue parole ma anche su come si inseriranno nel grande spettacolo della musica italiana.