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Sanremo 2025: successi e sfide del festival, tra innovazione e tradizione

La kermesse di Sanremo ha chiuso un’altra edizione memorabile, raggiungendo risultati straordinari sia in termini di ascolti che di collaborazione tra i vari settori della Rai. Con un average share che ha toccato il 67,1%, Claudio Fasulo, vicedirettore dell’Intrattenimento Prime Time, si congratula per un’edizione che ha saputo coniugare il lavoro di squadra e l’eccellenza artistica.

Un festival di ascolti record e lavoro di squadra

Claudio Fasulo esprime la sua soddisfazione per il successo dell’edizione 2025 del Festival di Sanremo. Rientrato come dirigente responsabile dopo due anni di assenza, Fasulo celebra non solo l’aspetto numerico, con una media di 12,5 milioni di spettatori, ma l’enorme lavoro collaborativo che ha contraddistinto quest’anno la manifestazione. “Il festival è stata un’opera collettiva”, afferma, sottolineando come la sinergia tra Rai Pubblicità e il team artistico abbia creato un’atmosfera di grande armonia. Carlo Conti, direttore artistico della kermesse, ha saputo instillare nel team un senso di unità e collaborazione, elementi che si sono rivelati fondamentali per la buona riuscita dell’evento.

Fasulo fa notare che il festival non è solo un evento di intrattenimento, ma un fenomeno culturale che attira l’attenzione di broadcaster di tutta Europa. Il suo format è oggetto di studio per molti operatori del settore, dimostrando l’importanza internazionale della manifestazione. Secondo Fasulo, il festival di Sanremo è una vera e propria “vetrina” della televisione europea, rimarcando come il suo successo sia frutto di un lavoro approfondito e meticoloso. L’edizione 2025 ha portato a casa, inoltre, oltre 65 milioni di euro di raccolta pubblicitaria, segnando un incremento significativo rispetto all’anno precedente.

L’importanza della location: il Teatro Ariston

Con ben 29 artisti in gara, Fasulo affronta anche la questione della location del festival, spesso soggetta a critiche. Molti nel settore propongono di spostare la manifestazione in luoghi più moderni, ma Fasulo oppone una difesa decisa del Teatro Ariston, considerato un simbolo imprescindibile della rassegna. “L’Ariston è un marchio insostituibile”, afferma, evidenziando come quest’anno siano state implementate soluzioni tecniche innovative che hanno reso funzionale lo spazio, anche in un contesto di pandemia che ha cambiato le modalità di fruizione dell’evento.

Le sfide da affrontare non mancano, ma il festival ha anche dimostrato di possedere una forte capacità di adattamento. I collegamenti con il nuovo glass box e il palco di Piazza Colombo hanno permesso di espandere l’offerta, coinvolgendo il pubblico in modo più diretto. La sperimentazione di forme creative sta contribuendo a rinnovare l’immagine della manifestazione, rendendola più accessibile e interattiva.

Affrontare le inevitabili polemiche

Naturalmente, un evento di questa magnitudo non è esente da critiche, e i problemi tecnici durante le performance sono sempre all’ordine del giorno. Fasulo menziona un episodio in cui un microfono ha malfunzionato durante l’esibizione di Bresh e Cristiano De André. “Con 145 artisti sul palco, è comprensibile che qualche errore possa accadere”, afferma. La gestione del festival ha mostrato una grande capacità di reagire prontamente alle difficoltà, permettendo di ripetere l’esibizione dopo il problema tecnico.

Anche le polemiche legate al televoto non sono nuove, ma Fasulo nota un aspetto positivo: un numero maggiore di persone ha partecipato al voto quest’anno, dimostrando una maggiore condivisione tra il pubblico.

Prospettive future e cambiamenti in arrivo

Sulle voci relative al futuro di Carlo Conti, Fasulo sottolinea che il suo ruolo di direttore artistico è fondamentale, ma che Conti potrebbe concentrarsi maggiormente sulla produzione artistica in futuro. Fasulo evidenzia quanto sia importante il contributo di Conti non solo come conduttore ma anche come creativo, un elemento capace di elevare ulteriormente la qualità del festival.

Infine, la questione del legame tra Rai e il Comune di Sanremo è diventata oggetto di attenzione a seguito della sentenza del Tar della Liguria. Fasulo ride di alcuni rumors riguardo un’eventuale competizione e afferma con sicurezza che nessuno può replicare il know-how della Rai, che vanta 75 edizioni di esperienza nella gestione del festival. La tradizione di Sanremo è stata un pilastro fondamentale per la cultura musicale italiana, e il suo futuro sembra promettere continuità e rinnovamento.

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