Su Facebook non mettere mi piace a chiunque: la chiamano “truffa dei likes” e sta rubando soldi a tutti
La chiamano “truffa dei likes”, o se volete “truffa dei mi piace”, e sta mietendo vittime sui social, in particolare Facebook
Il mondo dei social media è diventato terreno fertile per molti tipi di truffe. Tra queste, la truffa del “Mi piace” sta guadagnando notorietà per la sua subdola capacità di ingannare gli utenti, promettendo guadagni facili in cambio di semplici azioni online.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Parma ha recentemente acceso i riflettori su questo fenomeno per sensibilizzare il pubblico sui rischi associati.
La truffa dei mi piace, come difendersi
La truffa del “Mi piace” sfrutta le vulnerabilità psicologiche degli utenti attraverso tecniche di ingegneria sociale. Inizia con un messaggio apparentemente innocuo, spesso inviato tramite app di messaggistica come WhatsApp. Un presunto reclutatore promette guadagni economici in cambio di piccoli gesti, come mettere “mi piace” su contenuti social o visualizzare video. Tuttavia, dietro queste promesse si nasconde un intento fraudolento: ottenere i dati personali degli utenti e, infine, sottrarre denaro.
Il modus operandi è astuto e ben strutturato. Gli utenti vengono inizialmente attratti da offerte di piccoli compensi per azioni semplici. In un primo momento, i truffatori effettivamente accreditano piccole somme di denaro alle vittime, creando un’illusione di legittimità e guadagnandosi la loro fiducia. Ma una volta che la fiducia è stabilita, i truffatori spingono le vittime verso investimenti più consistenti, promettendo ritorni ancora più elevati. È a questo punto che la truffa prende una piega più seria: una volta effettuato un bonifico consistente, i truffatori scompaiono, lasciando le vittime con perdite finanziarie significative.
Un esempio eloquente di questo schema è quello di una donna di Roma, che ha accettato di partecipare a uno di questi programmi. Inizialmente, ha ricevuto piccoli rimborsi con interessi, ma quando le è stato chiesto di effettuare un bonifico di 500 euro per “completare la missione”, i truffatori sono spariti, e la donna non ha più avuto notizie né rimborsi. Questo episodio, riportato dalle autorità, sottolinea l’efficacia delle tecniche di ingegneria sociale utilizzate dai truffatori.
Difendersi da questo tipo di truffe richiede consapevolezza e cautela. La prima regola è diffidare sempre di chi propone facili guadagni tramite contatti non verificati o sconosciuti, specialmente se avvengono online. Non bisogna mai fornire dati personali o bancari a soggetti che non si conoscono. I truffatori cercano spesso di ottenere informazioni preziose come numeri di telefono, dettagli bancari o documenti di identità. Anche l’iscrizione a determinati canali o gruppi di messaggistica, come Telegram, può esporre gli utenti a ulteriori rischi, per cui è consigliabile evitare questi “luoghi virtuali pericolosi”.
Un altro aspetto importante è diffidare di qualsiasi offerta che promette guadagni in cambio di azioni banali, come guardare video o mettere “mi piace”. Queste offerte sono spesso un modo per attirare le vittime in un ciclo di fiducia, che culmina nella richiesta di un investimento finanziario. È essenziale mantenere un atteggiamento scettico e ricordare che nessuno regala niente per niente, né online né offline.
Oltre a questi consigli pratici, è importante segnalare alle autorità competenti qualsiasi tentativo di truffa. Questo non solo aiuta a proteggere se stessi, ma contribuisce anche a sensibilizzare la comunità e a prevenire che altre persone cadano vittime di simili raggiri. Le forze dell’ordine, come i Carabinieri, sono sempre attive nel combattere queste frodi e possono fornire supporto e consigli su come gestire situazioni sospette.