Telefónica vende le sue attività in Argentina a Telecom per 1,25 miliardi: preoccupazioni per il monopolio

La notizia della vendita da parte di Telefónica delle sue operazioni in Argentina ha sollevato allarmi nel governo di Javier Milei. La compagnia spagnola ha ceduto la propria filiale per 1,25 miliardi di dollari a Telecom, un attore significativo nel panorama delle telecomunicazioni, appartenente in parte al Gruppo Clarín. Questo sviluppo ha sollevato interrogativi sulla possibilità di una posizione monopolistica nel settore, con casi già simili nel passato, che hanno spinto l’autorità governativa a monitorare attentamente la situazione.

La cessione delle attività di Telefónica

Telefónica ha deciso di dismettere le sue attività argentine come parte di una strategia più ampia volta a concentrarsi sui mercati europei. Questa scelta apre nuove opportunità per la compagnia di puntare su settori in crescita. L’acquirente, Telecom, è un conglomerato significativo, dove il 40% è detenuto da Cablevisión del Gruppo Clarín, e un altro 40% è in mano a Fintech, con la frazione restante nelle mani di investitori vari che operano nel mercato azionario.

Il fatto che Telecom abbia prevalso su altri contendenti, come DirecTV e Claro, evidenzia la sua forza nel settore. Telefónica, una delle principali realtà internazionali, ha così deciso di abbandonare una delle sue filiali di peso, segnalando una chiara intenzione di focalizzarsi su mercati ritenuti più favorevoli. Tale operazione ha acceso l’interesse di vari gruppi di investitori, attratti dalla mossa strategica della multinazionale spagnola.

Rischi di monopolio e reazioni del governo

Il governo argentino, guidato da Javier Milei, ha emesso un avviso chiaro riguardo alle potenziali implicazioni di questa acquisizione. Le autorità competenti, in particolare l’Ente argentino delle Comunicazioni e la Commissione nazionale per la Difesa della Concorrenza , saranno coinvolte nella valutazione della situazione. La possibilità che questa transazione possa consolidare il controllo di Telecom su circa il 70% dei servizi di telecomunicazioni suscita preoccupazioni circa la creazione di un monopolio nel settore.

In un comunicato ufficiale, il governo ha sottolineato che “se dovesse verificarsi la formazione di un monopolio con l’acquisizione, lo Stato argentino non esiterà a prendere tutte le misure necessarie per contrastare tale situazione”. Il timore è che questo scenario possa configurarsi a causa di decenni di vantaggi statali accumulati dalla compagnia, rendendo complicata la liberalizzazione del mercato della telecomunicazione nel Paese.

Le garanzie del sistema di controllo

In risposta alle preoccupazioni sollevate dalla vendita, l’Enacom ha comunicato che il sistema di controlli attualmente in vigore è progettato per prevenire la formazione di posizioni oligopolistiche e garantire i diritti dei cittadini a una comunicazione libera e accessibile. La speranza è che le normative esistenti possano mitigare le possibilità di un consolidamento eccessivo nel settore delle telecomunicazioni, tutelando così gli interessi dei consumatori.

Il dialogo tra le autorità e gli operatori del mercato è fondamentale in questa fase. L’evoluzione della situazione sarà seguita con grande attenzione, considerando che le telecomunicazioni sono un aspetto cruciale dell’infrastruttura economica e sociale del Paese. Mentre il mercato delle telecomunicazioni argentine si prepara a questa transizione, il monitoraggio da parte delle autorità sarà decisivo per mantenere un ambiente competitivo e giusto per gli utenti.

Published by
Omar Furgi