Torna l’ ombra del fascismo in un famosissimo liceo Romano: altro che misure scolastiche (qui si rischia grosso)
Ombra del saluto romano in un liceo romano, quello che sta accadendo è davvero assurdo: i dettagli e le curiosità
Quando si parla di educazione, di valori sociali e di storia, ci si aspetterebbe un certo rispetto e attenzione. Tuttavia, nel liceo Montessori di Roma, la situazione si complica. Un episodio controverso è emerso, suscitando indignazione e dibattiti infuocati tra le fila di studenti e insegnanti. I manifesti firmati dal Blocco Studentesco, un movimento considerato neofascista, sono comparsi il 6 novembre, addirittura sotto gli occhi increduli di molti. Questi eventi hanno messo in luce la fragilità del contesto educativo e la necessità di un dialogo costruttivo sul fascismo e sull’antifascismo.
Qualche giorno fa, davanti al liceo Montessori, sono stati affissi dei manifesti provocatori che sfidano apertamente le norme del senso civico e del rispetto. Non si trattano solo di frasi di sfida, ma trasmettono un messaggio che, in modo diretto, fa riferimento all’antifascismo. «Antifa non ce la menare, la tua morale ci fa cagare» è una delle frasi più audaci che si possono leggere, a cui si aggiunge la figura di Antonio Scurati, una scelta che non lascia nulla al caso. Qui c’è un simbolo che rappresenta un’autorità morale scomoda per chi, come il Blocco Studentesco, vuole mettere in discussione le attuali misure educative.
Accanto all’immagine di Scurati, noto per il suo impegno contro l’oblio del periodo fascista in Italia, spicca una scena del film “Arancia Meccanica”, un’opera che serve a dare un’idea di cinismo e violenza. Questo rimando provoca altri pensieri e riflessioni: i sostenitori del guru del movimento neofascista non stanno solo provocando senza fondamento, ma stanno anche cercando di ribaltare la narrazione sul significato della morale e della storia. Il contesto di questa provocazione è emblematico, in quanto mette in chiaro l’ideologia e il rifiuto di una certa visione del passato. Mostrare l’immagine di Scurati non è altro che un tentativo di deridere un percorso didattico imposto dalla scuola, che ha come obiettivo quello di far riflettere i ragazzi su aspetti problematici della nostra storia.
Le reazioni: un’indignazione che si propaga
Non sono mancate le reazioni a questo episodio. La Rete degli studenti medi e l’Ufficio scolastico regionale del Lazio hanno alzato la voce, definendo l’accaduto «inaccettabile». Ancor di più, Anna Paola Sabatini, direttrice generale dell’Usr Lazio, ha chiamato a gran voce per un’indagine immediata. In questo teatro di eventi, la scuola ha deciso di prendere posizione, adottando una linea dura nei confronti dei due studenti immortalati mentre eseguivano il saluto fascista in aula. Malgrado la gravità della situazione, la decisione di sospendere i ragazzi per dieci giorni è stata adottata come una sorta di misura educativa.
Il piano educativo messo in atto dalla scuola prevede che i ragazzi non siano solo messi da parte, ma costretti a riflettere. Così, oltre alla sospensione, i due studenti sono stati indirizzati verso attività socialmente utili e letture significative. Per farli confrontare con il passato, sono stati scelti autori come Italo Calvino, Elio Vittorini e Carlo Cassola, una lista destinata a scatenare ulteriori discussioni riguardo alla loro rilevanza nell’educazione moderna. Inoltre, tra i testi suggeriti, figurava anche l’opera di Scurati.
Antonio Scurati: simbolo di antifascismo e critica culturale
L’assegnazione di una lettura di Antonio Scurati rivela chiaramente le intenzioni educative della dirigenza del liceo. Lo scrittore ha dedicato la sua carriera a riaccendere i riflettori sulle cicatrici apertesi nel nostro paese durante il regime fascista. La scelta di portarlo come un esempio di antifascismo è perciò strategica. Scurati, con la sua scrittura, indica l’importanza della memoria storica, della consapevolezza e dell’analisi critica.
Affrontare questi temi in aula rappresenta, quindi, un tentativo deciso di opporsi a tendenze nostalgiche che riprendono piede. Nonostante quello che i manifesti possono rappresentare, le preparazioni didattiche devono sempre avere come obiettivo il rafforzamento del pensiero critico. La preside del liceo ha anche chiesto che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, riconsideri le linee guida attuali per l’insegnamento della storia, per garantire che simili episodi non diventino la norma. Tuttavia, nonostante questi passi significativi verso una maggiore consapevolezza storica, ci sono ancora delle resistenze.
La lotta continua: futuro o nostalgia?
I segnali che arrivano dal liceo Montessori offrono uno spaccato sul presente, su una generazione che sembra contesa tra due ideologie: da un lato c’è chi desidera contribuire a un futuro migliore, informato da valori di pace e inclusione; dall’altro, una fetta di studenti si nutre di nostalgie per gli anni bui del passato. Nonostante gli sforzi della scuola, i sentimenti nostalgici e di rivalsa si intensificano. Le azioni del Blocco Studentesco parlano chiaro, mettendo in evidenza il conflitto in atto.
Questa situazione complessa invita a riflessioni sul modo in cui si affrontano le tematiche storiche nelle aule scolastiche. Le sfide future dovranno far fronte a una crescente polarizzazione tra le diverse visioni del passato e del presente, ma anche alle aspirazioni di una società più informata e consapevole. In che modo questa riemergente nostalgia e l’antifascismo troveranno equilibri nuovi? La risposta potrebbe trovarsi nelle aule di scuole come quella del Montessori.